Una indagine IULM delinea il profilo del professionista delle PR tra esigenze di cambiamento e sfide dettate dalla grande rivoluzione del mondo dei media che impongono nuovi target, nuovi formati e nuove strategie.
Mentre aumenta la rilevanza dei canali digitali e dell’interazione, il 57% dei professionisti intervistati – oltre 2.000 in tutta Europa – ritiene che il progresso delle relazioni pubbliche è ritardato dall’arretratezza della cultura imprenditoriale.
C’è ancora tanta improvvisazione. Infatti il 70% dei professionisti sostiene che il ritardo delle PR sia causato dalla scarsa formazione e (per l’l’81%) dalla mancanza di specializzazione.
Con meno budget da spendere in comunicazione – la ricerca rileva un sostanziare peggioramento dalla situazione generale in Italia e in Europa (slide n. 11) – ma con la prospettiva di esprimere il potenziale delle PR in nuovi ambiti (Corporate Social Responsability and Sustainability, Financial Communication e Investor in Relations, Personal Coaching & Training), attraverso nuove forme, con nuovi strumenti (communities,weblogs, microblogs, videos) e pratiche già consolidate (eventi, sponsoring), la professione va lentamente maturando connotandosi ritagliandosi un ruolo sempre più strategico nelle aziende.
Approfondimenti
http://www.iulm.it/default.aspx?idPage=2110
http://www.prconversations.com/